Pubblicità e siti web

Spazi pubblicitari

Nonostante ciò che TV e giornali a volte lasciano intendere, trovare l'idea giusta per guadagnare su Internet è ormai come fare 6 al Superenalotto.
Ma non è (solo) una questione di fortuna.

Oltre all'idea, servono investimenti e risorse (denaro, tempo, persone). Del primo (denaro) ne può servire anche "poco" se però si ha grande disponibilità degli altri due.

Anche una volta trovata l'idea giusta, avviare un'attività su Internet non è come aprirla nel mondo reale. Se metto un banchetto di braccialetti al mercato (basso investimento iniziale), la gente passa e vede, qualcuno forse comprerà; se apro un bar anche in estrema periferia, qualcuno entrerà a ordinare un caffè prima o poi.

Se faccio un sito web per vendere (e-commerce) o promuovere prodotti/servizi, senza alcuna azione promozionale di sostegno, è come se aprissi un negozio di stufe nel deserto. Difficilmente ci passerà qualcuno e ancor più improbabile è che quel qualcuno compri qualcosa.

Quindi meglio tener conto di questo aspetto, prima di avviare progetti per Internet, considerando che l'investimento necessario per la promozione potrebbe essere superiore a quello per la crezione del sito stesso.

Discorso più complesso, poi, riguarda la creazione di portali destinati a fare utili grazie agli introiti pubblicitari.Perché un sito possa atttirare inserzionisti paganti, è necessario che abbia un traffico importante sotto il profilo qualitativo e quantitativo. Cioè, deve ricevere molte visite da persone potenzialmente interessate a una gamma di prodotti/servizi. Ma questo traffico non si crea dall'oggi al domani e non senza fatica.

Una volta realizzato il sito web, che dovrà essere ben studiato in tutti i suoi aspetti anche con test di usabilità, bisognerà riempirlo di contenuti interessanti, e ovviamente promuoverlo tramite azioni di posizionamento sui motori di ricerca e/o pubblicità diretta (meglio entrambe: la prima ha effetto sul medio-lungo periodo, la seconda ha effetto immediato). Inizialmente, soprattutto grazie a campagne pubblicitarie, potrebbero esserci molte visite, ma per mantenere il traffico costante e anzi farlo crescere senza dissanguarsi con gli annunci a pagamento, bisognerà continuare ad aggiornare e arricchire il sito.

Solo quando il sito comincerà ad essere conosciuto e frequentato, si può pensare di vendere gli spazi pubblicitari, direttamente o tramite concessionaria. Nel primo caso, il guadagno è netto,ma bisogna andare a caccia di isnerzionisti. Nel secondo caso, è la concessionaria che si occupa di tutto, ma ovviamente in cambio di una fetta di "torta".
Dunque, meglio valutare bene le proprie risorse e gli investimenti necessari: dalla progettazione e realizzazione del sito, alla promozione e al reperimento e aggiornamento dei contenuti. A meno che non abbiate molti capitali da investire, non partite con progetti troppo ambiziosi. Inutile progettare enormi contenitori vuoti se non avete materiale sufficiente per riempirli, o newsletter ultrasponsorizzate se non avete neanche un iscritto.

Se la vostra idea di business è guadagnare vendendo spazi pubblicitari, l'ultimo problema è prevedere gli spazi per i banner. Può sembrare un paradosso, ma non lo è.
L'obiettivo principale è creare un sito che sia di valore per gli inserzionisti, ricco di contenuti e traffico, non di riquadri vuoti in attesa di banner.

Altro mito da sfatare è lo "user generated content", ovvero i contenuti inseriti spontaneamente dagli utenti; oggi come oggi ci sono probabilmente più siti che utenti disposti a regalare contenuti interessanti, e quei pochi disposti a farlo, al pari delle aziende inserzionsite, scelgono portali ben posizionati e con contenuti di qualità. Difficilmente un contenitore vuoto, per quanto ben progettato, attirerà lettori. Per lo meno nella fase di avvio (il primo anno) occorrerà una redazione che popoli il sito di contenuti validi.

Alcuni dei nostri clienti ci hanno chiesto di riprogettare i propri siti alla luce delle esigenze pubblicitarie. Hanno forse sbagliato a realizzare i propri siti? Niente affatto! Innanzitutto, le forme di pubblicità su Internet sono in continuo cambiamento (come tutto il web, d'altronde!). Oggi si vanno diffondendo modalità e formati di sponsorizzazione che non c'erano 2-3 anni fa, mentre sono cadute in disuso tecniche che andavano per la maggiore 2-3 anni fa.
Ma soprattutto, nel creare i propri progetti per Internet, queste persone hanno pensato per prima cosa ai propri lettori, cioè ad acuisirli, fidelizzarli e ampliarne continuamente il numero, offrendo contenuti sempre più interessanti. Tutto il resto - la pubblicità, gli inserzionisti, le sponsorizzazione - viene dopo, e solo se ci sono i lettori.

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